La Lunetta del Sangue di Cristo di Donatello a Torrita di Siena e un itinerario Donatelliano tra Siena, Arezzo e Firenze.

Perdersi in Toscana presenta inestimabili vantaggi.

Ritrovarsi a Torrita di Siena, sull’uscio di una Chiesa a mattoncini rossi, dedicata alle sorelle Flora e Lucilla e scoprire che ospita una pregevole opera d’arte di Donatello e la sua sorella minore, una copia anticata fatta realizzare da un antiquario.

La storia della lunetta è infatti rocambolesca. Viene realizzata da Donatello probabilmente a Siena intorno al 1430, nel periodo delle sue migliori opere a stiacciato*, tecnica in cui l’artista eccelse.

E’ una lunetta in marmo, di 4 cm di spessore, che misura 38.8 cm x 67 cm. Il capolavoro adornava l’ingresso dell’oratorio della Madonna delle Nevi (la piccola cappella sistina torritese situata ai piedi del centro storico), che agli inizi del ‘900, Wilhelm von Bode, fondatore del museo di Berlino, ne parla come opera d’arte destinata ad una collezione americana. Cosa era accaduto? L’antiquario fiorentino Giuseppe Vitali ne aveva commissionato una copia e l’aveva sostituita con l’originale. Fortunatamente entrambe furono recuperate e sono ora visibili presso la Chiesa di S. Flora e Lucilla.

Tomaso Montanari nel suo libro “Perdersi in Toscana” (in vendita presso l’ufficio turistico di Torrita di Siena): “Trovare Donatello in una chiesa di campagna è quasi un miracolo”. E ne descrive le fattezze, attribuendo proprio al celebre artista molti dei colpi di scalpello che hanno forgiato la lunetta. Si aprono i cieli tempestosi e appare Cristo risorto che porge una mano verso gli angeli e dalla mano una sorgente di sangue.

Non manca la possibilità di ammirare le opere del maestro in Toscana in un itinerario che si dipana su più provincie nel sud della regione. Da Firenze, tappa più ricca, sino a Siena e Torrita di Siena e poi Arezzo.  All’opera dell’artista, all’interno del Museo del Bargello di Firenze, è dedicata un’intera sala, il Salone di Donatello e della scultura del Quattrocento.

Tra i capolavori: Il San Giorgio,  i due David, quello giovanile in marmo scolpito tra il 1408 e il 1409 e il bellissimo e più celebre David in bronzo, il ritratto di Niccolò da Uzzano particolarmente realistico realizzato in terracotta, Il Marrocco, leone realizzato in pietra serena che poggia una zampa sul simbolo di Firenze  e le opere della maturità, come il bronzo -Amore e la Crocefissione. Nella Chiesa di San Lorenzo, l’opera – testamento di un Donatello maturo, quasi settantenne: due raffinati rilievi che ornano il Pergamo della Passione e il Pergamo della Resurrezione.

Ad Arezzo nel Duomo un’altra opera giovanile, un precoce stiacciato donatelliano, il rilievo raffigurante il Battesimo di Cristo per il fonte battesimale.

Nel Duomo di Siena si trova invece il celebre Banchetto di Erode, un rilievo in bronzo dorato realizzato da Donatello tra il 1423 e il 1427 per il fonte battesimale del Battistero di Siena, dove si trova tuttora.

*Stiacciato: Termine usato dagli artisti del Rinascimento per indicare, in scultura, quella specie di rilievo bassissimo che intende dare una riduzione in prospettiva del volume reale dei corpi, conseguendo così un valore pittorico (Treccani).

Fonte Battesimale Del Battistero Di Siena – Donatello

 

Lunetta “Sangue di Cristo” di Donatello. Torrita di Siena, Chiesa delle Sante Flora e Lucilla

Informiamo che la Chiesa delle Sante Flora e Lucilla a Torrita di Siena è momentaneamente chiusa

Ghino di Tacco
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