Torrita di Siena e i suoi illustri personaggi
Un viaggio nel tempo tra letteratura, opera lirica e leggenda. Scopriamoli insieme.
Ghino di Tacco – Il Brigante Gentiluomo
Ghino di Tacco, noto come il Brigante Gentiluomo grazie all’alone di leggenda procuratagli dal Boccaccio, che lo vuole protagonista della seconda novella del decimo giorno del Decamerone, e da Dante Alighieri, che lo nomina nel VI Canto del Purgatorio, nacque intorno al 1260 dalla nobile famiglia torritese dei Monacheschi Pecorai, discendenti dei Cacciaconti, nel castello di Fratta. Nel 1276 nel tentativo di impossessarsi del castello di Torrita Tacco di Ugolino, padre di Ghino, e lo zio Ghino lo incendiarono. I ribelli furono condannati dal tribunale del Comune di Siena e giustiziati in piazza del Campo nel 1286. Ghino continuò la ribellione contro Siena in segno di vendetta e divenne celebre, oltre che per la sua attività di brigantaggio, per la rocambolesca uccisione del giudice autore della sentenza di condanna del padre, Benincasa da Laterina, avvenuta a Roma, dove il magistrato era stato chiamato dal Papa. Sin qui la storia, poi la leggenda, che lo vuole impadronirsi della fortezza di Radicofani da cui si dice uscisse per rapinare i viandanti che lungo la via Francigena si dirigevano verso Roma. Un singolare personaggio a cui Valdichiana Living, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante gli ha dedicato un esclusivo tour. Scoprilo qui.
Giulio Neri – Il Bronzone di Torrita di Siena
Giulio Neri, nato nel 1909, fu un basso operistico assai acclamato e tuttora celebrato per le numerose registrazioni discografiche. Fin da giovanissimo, per la voce bruna e potente, veniva soprannominato dagli amici ‘Bronzone’. Durante una festa nuziale viene notato dal Conte Galeotti Ottieri della Ciaia, che gli procura un’ audizione all’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Nel 1933 viene ammesso al Centro di avviamento lirico del Comunale di Firenze. Calcherà i palcoscenici più prestigiosi d’Italia e del mondo. Restano celebri, sia sul piano vocale che scenico alcune sue interpretazioni come quella del Mefistofele e quella dell’Inquisitore nel Don Carlos di Verdi. Reciterà più volte a fianco della Callas. Si ricorda una sua apparizione nel film “Mi permette babbo?”, dove era protagonista un giovanissimo Alberto Sordi che interpretava la parte di uno studente di canto.Morirà prematuramente nel 1958 all’apice della sua carriera. Giulio Neri e il legame tra Torrita di Siena e il canto lirico rivive ogni anno con il Concorso di canto Lirico Giulio Neri che porta centinaia di cantanti lirici da tutto il mondo ad esibirsi al Teatro degli Oscuri.
Fra Jacopo da Torrita e l’arte del mosaico
Fra Jacopo da Torrita, francescano, restauratore dell’arte del mosaico nel XIII secolo ed anche pittore, viene ricordato per le sue opere della fine del XIII secolo ed in particolare per i mosaici mariani in Santa Maria Maggiore a Roma, dove nell’abside sono stati da lui compiuti lavori di restauro con proprie modifiche. Altre sue testimonianze sono i vari tondi dipinti nella seconda crociera della Basilica Superiore di Assisi. Anche se non esistono prove certe che Torrita gli abbia dato i natali, lo attesta un’antica tradizione.