Dopo il grande ritorno del Presepe Vivente che ha animato il centro storico di Torrita di Siena nel pomeriggio del 26 dicembre, domenica 19 febbraio, dopo tanti anni di interruzione, viene riproposto un altro appuntamento che è stato una tradizione nel borgo della Valdichiana fino agli anni ’90, il Carnevale torritese. Tra coriandoli e stelle filanti, i vicoli e la piazza del borgo fortificato si vivacizzano in questo febbraio 2023, con l’evento più colorato e gioioso dell’anno, per riscoprire lo stare insieme in un’atmosfera di gioia e spensieratezza.

Per decenni, il Carnevale è stato molto sentito a Torrita, e lo era talmente tanto che negli anni ’60 iniziarono ad essere creati dei veri e propri carri con delle figure realizzate in cartapesta che sfilavano per le vie del paese. Un’idea tratta da uno dei Carnevali più famosi di allora come di oggi, quello di Viareggio.
Come racconta lo scomparso torritese Nando Malacarne nel suo libro “Quasi un secolo di vita e di storia”, fu Loris Giannini che a quei tempi faceva il postino nella città marittima, a proporre la realizzazione di carri per il Carnevale Torritese. Loris era amico dei maestri cartapestai che lavoravano alla creazione dei carri, ed era affascinato dall’arte del fare la cartapesta e dallo spirito che animava i viareggini in quel periodo dell’anno, per questo propose di fare un evento di Carnevale simile nel suo borgo di origine, Torrita di Siena.
Un’idea che venne accolta ben volentieri, tanto che un nutrito gruppo di torritesi, organizzò una raccolta fondi porta a porta, finalizzata alla raccolta di denaro per andare a Viareggio ad acquistare le maschere dismesse del Carnevale. Andò a finire che di soldi ne vennero raccolti abbastanza, perché l’opportunità di fare un grande Carnevale con i carri, entusiasmò tutti. Le grandi maschere del Carnevale viareggino vennero acquistate e portate a Torrita, dove vennero montate su dei pianali posti su dei carretti trainati da trattori.
Fu così, per il grande desiderio di divertimento e di stare insieme, che prese il via la tradizione del Carnevale con i carri.
In un secondo momento, sempre come racconta Nando nel suo libro, i torritesi stessi impararono a fare la cartapesta, e le figure dei carri iniziarono ad essere fatte di sana pianta, senza bisogno di acquistarne alcune già utilizzate in altri eventi. La festa diventò in pochi anni così tanto importante, che negli anni ’70 si strutturava addirittura in tre giornate.

Il Carnevale è proseguito così fino agli inizi degli anni ‘90, con i carri e con un colorato trenino che sfilava per le vie di Torrita. La tradizione si è poi interrotta, sebbene negli anni ci siano stati altri eventi che hanno riportato lo spirito carnevalesco a Torrita, ma quello che si svolgerà domenica sarà il vero ritorno al Carnevale Torritese, senza i carri, è vero, ma con lo stesso desiderio che ormai 60 anni fa, alimentava la voglia di fare festa tutti insieme. Per l’occasione verrà anche allestita una mostra fotografica con istantanee delle passate edizioni del Carnevale torritese, per fare un bel salto indietro nel tempo e tornare alle origini di questo appuntamento che è stato, e che vuole tornare ad essere, un fiore all’occhiello per Torrita di Siena.
Appuntamento domenica alle 15 in centro storico, per il taglio del nastro dell’evento con le autorità e Re Gotto, mascotte del Carnevale torritese. L’ingresso al paese sarà gratuito come la distribuzione di coriandoli. Alle 18 è prevista la premiazione della miglior maschera “Junior” e “Senior” e alle 19 la grande chiusura del Carnevale, con la lettura del testamento e il falò con il fantoccio di Re Gotto, in zona “Largo 20 Settembre 1870”.

Ghino di Tacco
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