Oratorio della Madonna delle Nevi 

Switch to English – L’Oratorio della Madonna delle Nevi, originato probabilmente dalla trasformazione di un tabernacolo viario oggetto di devozione popolare, è il risultato di un lungo percorso evolutivo e di eventi che interessarono la comunità torritese. Il portico, circondato da colonne in arenaria sorrette da ringhiere in ferro battuto, dà l’impressione di trovarsi di fronte a un piccolo tempio, al quale si accede da una scalinata in travertino di origine ottocentesca. Sul timpano della porta d’ingresso è presente la nicchia dove era collocato il bassorilievo Il Sangue del Redentore di Donatello, oggi custodito nella chiesa delle Sante Flora e Lucilla.

Il 1525 è la data della prima grande trasformazione, la seconda avverrà nel 1632 quando l’intitolazione sarà modificata da Madonna di Porta a Sole, in Madonna delle Nevi, in concomitanza con la fine della seconda grande epidemia di peste. Il rifacimento strutturale, nel passaggio da edicola a chiesetta, plasma l’edificio in maniera funzionale agli affreschi realizzati al suo interno, che furono commissionati a Girolamo di Benvenuto.

Gli affreschi sono incentrati nella storia della vita della Vergine e raffigurano i momenti salienti della vita di Maria: l’Annunciazione e l’Assunzione in cielo. Il complesso iconografico, di pregevole fattura, ricalca le miniature dei “Libri dei Leoni” con sorprendenti cromatismi pittorici. Ai lati, nelle nicchie, superiori troviamo i santi patroni di Torrita, Costanzo e Flora, e in quelli inferiori i due santi taumaturghi legati ai periodi delle terribili epidemie: San Rocco, guaritore della peste, e San Sebastiano, il santo che la previene.

Oratorio della Madonna delle Nevi

 

Particolare dell’affresco situato nella nicchia centrale